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Tricotin: istruzioni per l'uso

Tricotin: istruzioni per l'uso

Nelle ultime settimane mi sono dedicata come al solito alla ricerca di ispirazione nel web, attraverso progetti da replicare o da cui prendere spunto, e ho notato un aumento dei lavori realizzati con il Tricotin.

Ne hai mai sentito parlare? Lo conosci, ma hai ancora delle idee vaghe e confuse?

In questo articolo vorrei affrontare l’argomento, spiegandoti di cosa si tratta, come sfruttare la tecnica al meglio per i tuoi nuovi progetti e tips utili con l’aiuto di macramAlex.

Prima di tutto, però, definiamo il Tricotin: si tratta di uno strumento a manovella o manuale dentro al quale si inserisce del filato e, facendo girare dei ganci, si riproduce un tubolare che può essere utilizzato per dare forma alle lettere, oppure a sagome di altro genere. Queste poi vengono utilizzate per personalizzare lavori di varia natura, come fiocchi nascita oppure fuoriporta.

Che differenza c’è fra il Tricotin manuale e quello a manovella?

Il Tricotin manuale è una sorta di manico in legno a forma di bambolina, con impugnatura ergonomica e un’alta resistenza alle cadute. Per questa ragione viene spesso inserito nei kit da destinare ai bambini, come primo strumento di maglieria e approccio alla tecnica. Non solo, poiché la forma ricurva dei chiodi rende quasi impossibile la caduta dei punti, è indicato anche per i principianti.

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Il Tricotin a manovella, invece, come suggerisce il termine è uno strumento leggermente più sofisticato, in quanto si presenta come un cilindro semichiuso messo in moto meccanicamente attraverso una manovella laterale, per l’appunto. Per quanto consenta lavorazioni molto più veloci rispetto al precedente, rende più difficoltoso il caricamento del filo e il rischio di far cadere i punti è sempre dietro l’angolo. Difatti, viene utilizzato da creativi più esperti.

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Tricotin: come si utilizza?

1. Che si tratti di uno strumento manuale oppure a manovella, per prima cosa è necessario infilare il filo nell’apposito foro centrale, facendolo uscire dall’altra parte per almeno una decina di centimetri;

2. Agganciare l’estremità esterna ad un perno che fa da contrappeso, il quale generalmente viene dato in dotazione insieme al Tricotin;

3. Tendere il filo sopra i ganci e iniziare a girare la manovella in senso orario, oppure lo stesso strumento meccanico, assicurandosi che il filo si agganci alla parte inferiore dei chiodi ricurvi;

4. A questo punto continuando a girare si creerà il tubolare, che uscirà dalla parte inferiore.

5. Per sganciare il lavoro, non devi far altro che girare la manovella in senso opposto. Le asole si chiudono facendo passare il filo in tutte e quattro con un ago da lana.

Cliccando qui potrai vedere un breve short di macramAlex in cui mostra chiaramente tutta la preparazione dello strumento.

Come già anticipato, il tubolare può essere utilizzato per vari progetti, per esempio dandogli la forma di lettere o di sagome, che andranno a personalizzare fiocchi nascita, fuori porta o persino borse in vimini.

Ma come si può stabilizzare la forma ottenuta? Andando ad inserire un filo metallico all’interno del tubolare, come quello che vedi in foto, che puoi acquistare su Amazon nella pagina linkata.

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Come ci suggerisce la nostra amica creativa Alessandra, poiché per alcune sagome complesse diventa complicato procedere in tal senso,  si consiglia di inserire prima il filo metallico e poi dare forma al progetto.

Una volta pronta la base, si possono reperire nel web infinite forme lineari da stampare e utilizzare come linea guida: appoggiando il tubolare sopra il foglio, infatti, potrai piegarlo nei punti giusti per creare la sagoma di cui hai bisogno, come ci mostra macramAlex in uno dei suoi shorts.

Chiusura invisibile tubolari in Tricotin

Ora che hai realizzato le tue lettere o le sagome da utilizzare, sarà necessario chiudere il tubolare senza che si vedano antiestetiche cuciture.

Prima di tutto, per chiudere un’estremità è necessario far passare il filo in tutte e quattro le asole rimaste scoperte, seguendo la direzione del filo stesso, come già detto poco sopra. Per agganciarlo poi all’altra estremità e chiudere il lavoro, per esempio perché la sagoma è chiusa in sé stessa, si procede in questo modo:

1. Hai appena chiuso le asole di un’estremità del tubo e hai ancora agganciato il filo con ago da lana. Passa dentro due asole procedendo in senso orario.

2. Rientriamo da destra a sinistra nell’asola da cui siamo partiti e prendiamo anche l’asola adiacente;

3. Ritorniamo nell’altra estremità del tubolare, riprendendo l’ultima asola lavorata ed entrando anche in quella successiva.

4. Procedi in questo modo passando da un’estremità all’altra. Attenzione, perché alla fine, pur trovandoti con tutte le asole chiuse, dovrai ripassare su quelle di partenza per evitare che si creino degli spazi vuoti.

Nel seguente video tutorial di macramAlex è spiegato tutto nel dettaglio.

N.B. : La stessa tecnica si può applicare anche nel caso in cui si vogliano unire due tubolari di colore diverso!

Come recuperare il filo caduto dal Tricotin

Potrebbe succedere che durante la lavorazione i punti cadano, rovinando così la forma del tubo che presenterà dei buchi al suo interno.

In questo caso, accorgersene subito è la cosa migliore, perché sarà necessario disfare il tubolare dal punto di errore in poi, con estrema delicatezza, trovandosi le solite quattro asole aperte.

Ora, dopo essersi assicurati che i ganci del Tricotin siano tutti aperti, inserire l’asola da cui parte il filo nel gancio di destra, quello subito dopo il gancio più in alto, procedendo in senso orario.

Sempre nella stessa direzione, agganciare anche le altre 3 asole, aiutandosi con un uncinetto n. 2 oppure un ago da lana.

Grazie al contrappeso il tubolare sarà ben inserito nello strumento, consentendoti di far ripartire il lavoro girando l’apposita monovella.

Nel seguente video tutorial, macramAlex ci mostra nel dettaglio come si procede in tal senso.

Quali sono i filati più adatti al Tricotin?

Non esiste un unico filato creato appositamente per il Tricotin, perché in via generale si possono considerare adatti tutti quelli di medio spessore, che siano in cotone, lana, misto lana oppure fibre sintetiche. In altre parole, tutti quelli che si lavorano con ferri e uncinetto che variano da 2,5 a 4.

Ecco qualche esempio dal nostro negozio Filati Romance:

- Porcellana Mini, poliestere coda di topo per una consistenza più rigida e colori metallizzati;

- Fashion Glitter, per tubolari glitterati;

- Ambra, cotone versatile e colorato;

- Gioia Baby, 100% lana merino.

È chiaro che molto fa anche la consistenza del filo: se si presenta gasato e pettinato sarà ancora più facile da lavorare, perché privo di peluria extra e con fibre ben attorcigliate fra loro.

In questo modo si eviterà il rischio che si impigli ai ganci, facendo saltare di conseguenza i punti.

Lo spessore, invece, è collegato anche alla necessità di nascondere il filo metallico all’interno del tubolare, per ottenere un risultato invisibile e molto più professionale.

In questo senso, una volta presa dimestichezza con il Tricotin, potrai divertirti a mischiare due o più filati a seconda dello spessore, creando al contempo trame uniche e originali!

Ora che sai tutto il necessario su questa nuova tecnica creativa, ti invito a cercare nel web qualche ispirazione, per condividere nel nostro gruppo Facebook i tuoi capolavori.

Alla prossima,

Julia Volta

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