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Tutti i cotoni di Filati Romance: come riconoscerli

Tutti i cotoni di Filati Romance: come riconoscerli

Quando si parla di materiali utilizzati per fare i gomitoli, si fa presto a stilare una lista: lana, cotone, bamboo, viscosa, alpaca ecc.

Ma sapevi, per esempio, che non tutti i cotoni sono uguali?

Difatti, potresti rendertene conto se hai in casa gomitoli del genere appartenenti a linee differenti; l’uno potrebbe avere un effetto più setoso, mentre l’altro apparire più rigido.

In questo articolo scopriamo quali tipologie di cotone potresti trovare nel nostro shop Filati Romance e qual è l’utilizzo più indicato per ciascuno.

Ma prima di ogni cosa, facciamo un piccolo excursus su questo materiale che domina il guardaroba delle persone di tutto il mondo.

Cotone: origine e produzione

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Il cotone è una fibra tessile che si ricava dalla lanuggine che avvolge i semi di particolari piante, facenti parte del genere Gossypium, famiglia delle Malvacee.

Anche se al giorno d’oggi pensando al cotone ci vengono in mente le classiche t-shirt estive, devi sapere che la sua lavorazione è piuttosto antica: fra le prime tracce vi sono quelle ritrovate in Pakistan e in Messico, risalenti al V secolo a.C.!

Bisogna specificare, però, che per lungo tempo la lavorazione è stata piuttosto grossolana, in quanto si serviva al massimo di attrezzi di legno con i quali si cercava di creare un gomitolo dalla bambagia della pianta. Per questo era considerata una fibra di lusso che in pochi potevano permettersi!

Durante la Rivoluzione Industriale nel XVIII secolo le tecniche si affinarono, fino all’invenzione della sgranatrice a macchina che ha consentito alla lavorazione del cotone di diffondersi rapidamente in tutto il mondo.

Negli USA diventò ben presto una delle principali fonti di reddito, soprattutto negli Stati del Sud dove si sfruttava la manodopera degli schiavi (abolita dopo la Guerra di Secessione).

Ad oggi i principali produttori mondiali di cotone sono in Asia, Africa e America: in testa ci sono Cina e India, con oltre 6 milioni di tonnellate prodotte ogni anno. Nel nostro Paese, invece, sebbene venga lavorato, non esistono campi di coltivazione.

Dalla pianta al tessuto

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Il processo odierno per ottenere grosso modo tutti i cotoni prevede diversi passaggi, che iniziano dalla sgranatura della pianta: in sostanza, si separa meccanicamente la lanuggine dal seme, per poi selezionare solo le fibre più lunge, avvolgendole in balle di cotone.

A questo punto bisogna ripulire il materiale da qualsiasi rimasuglio estraneo (foglie, terra, eventuali insetti ecc.), per poi passare alla cardatura, la quale orienta le fibre rendendole parallele e formando un grande nastro.

Lo stesso verrà poi stirato e pressato, fino ad ottenere lo spessore desiderato.

Sulla base del tipo di lavorazione, si possono ottenere numerosi derivati considerati più o meno pregiati. Giusto per fare qualche esempio: il denim, utilizzato solitamente per i jeans, è considerato più resistente perché le sue fibre sono intrecciate in diagonale.

La spugna, invece, che tutte noi conosciamo perché presente nella biancheria da bagno, si fabbrica con due orditi e una trama, per consentire al tessuto di assorbire una maggior quantità d’acqua.

I vantaggi del cotone

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Il motivo per cui il cotone è il tessuto naturale per eccellenza lo si deve ai suoi numerosi vantaggi, primo fra tutti il fatto che è incredibilmente economico: non per niente viene sfruttato da gran parte dell’industria dell’abbigliamento.

Non solo, rispetto ad altri materiali più pregiati come la lana merino, è decisamente più facile da conservare: puoi metterlo in lavatrice a 60° senza preoccuparti che si sfaldi o si restringa.

Il fatto che noi preferiamo indossarlo in estate è dovuto alla sua capacità traspirante, che consente alla pelle di mantenersi sempre fresca e areata: il sudore si asciuga rapidamente e non devi nemmeno preoccuparti di andare incontro ad irritazioni.

Infine, il cotone è un tessuto molto morbido, una qualità che diventa anche la sua pecca peggiore, dal momento che è soggetto a strappi a seguito di sfregamenti, come quelli dovuti alle cadute.

Il cotone di Filati Romance

Ora che sai cosa si cela dietro al gomitolo che hai fra le mani, vediamo più nel dettaglio le proposte presenti nello shop, mostrando le principali differenze fra i prodotti e per quali progetti sono più indicati.

Prima di tutto, controllando l’etichetta, potresti scoprire la presenza di determinate terminologie, che già ti forniscono un’idea sulla lavorazione della fibra:

- Pettinato: le fibre corte sono state scartate per creare altri materiali, come l’ovatta, mentre nel nastro rimangono solo quelle lunghe disposte parallelamente per un effetto più morbido;

- Gasato: il filo viene passato sopra ad una fiammella per eliminare la peluria in eccesso e conferire un risultato più liscio;

- Mercerizzato: la fibra è stata bagnata a basse temperature nella soda caustica per diventare più brillante e lucente.

Un filato 100% cotone che presenta tutte e tre le caratteristiche appena menzionate è il Miss Baby Soft di Miss Tricot Filati, utilizzato principalmente per i progetti destinati alle pelli più sensibili, come quelle dei neonati: questo perché la maggior lavorazione della fibra gli conferiscono caratteristiche di qualità superiore rispetto ad altri cotoni.

Un discorso a parte va fatto per i filati riciclati, che per loro natura presentano tonalità più opache, ma non per questo da considerare di qualità inferiore. È il caso di Gocce d’Estate oppure della linea Macra Crochet, utilizzata principalmente per borse e accessori casa.

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La torsione del filo

Per rendere il filo più resistente e anche più facile da lavorare, talvolta si decide di renderlo ritorto; puoi facilmente accorgerti di questa caratteristica perché si presenterà simile ad una corda.

In sostanza, sono più filamenti attorcigliati insieme (in senso orario o antiorario) con un risultato che impedisce gli sfilacciamenti, perfetto se sei ancora principiante con le lavorazioni all’uncinetto.

La stessa torsione può avere diversi gradi di morbidezza: tieni presente che più il filato sarà ritorto, più il risultato finale sarà resistente e compatto.

Ecco qualche esempio:

- Torsione morbida: Gocce d’Estate

- Torsione media: Cairo, apprezzato per la brillantezza dei suoi colori e la facilità di lavorazione.

- Torsione forte: Tricot 5 e Tricot 8

In questi ultimi casi si tratta proprio di un cotone indicato per determinati lavori di uncinetto, quali il filet, inserti, decorazioni e amigurumi di piccola taglia. Il numero indica lo spessore del filo: maggiore è la numerazione, maggiore sarà la finezza.

Infine, ti sarà capitato di leggere la dicitura “mille fili” nella descrizione di un cotone come il Good Cotton: significa che la brillantezza è data anche dalla torsione di numerose fibre, che potrai notare tu stessa andando a srotolare lo stesso filamento.

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Maggiore resistenza

Se prendi fra le mani il filo di Macra Crochet di Miss Tricot Filati ti renderai conto che è diverso rispetto agli altri, nonostante sia anch’esso 100% cotone.

Il cordino, infatti, è il risultato di una serie di catenelle attorcigliate, che gli conferiscono più spessore e robustezza: per questa ragione viene largamente impiegato per fare le borse, tovagliette e cestini, che risulteranno così più resistenti all’usura.

Quando il cotone è mixato

Non tutti i cotoni sono tali al 100%, in quanto alcuni presentano un mix di fibre diverse. Uno dei casi più diffusi è quello del lurex, una fibra di poliestere metallico che viene intrecciato nella stessa torsione, per dare un effetto più brillante.

Ciò non influisce minimamente sulla morbidezza, come puoi constatare toccando un gomitolo di Miami Lux, uno dei prodotti più soffici del negozio.

Talvolta il cotone può essere mischiato ad altre fibre naturali, come il lino o la viscosa, rendendo così i tuoi progetti più freschi e leggeri. È questo il caso di Porto Rico, che li presenta tutti e tre, mixati in modo uniforme e con effetto mouliné, il quale si accentua ulteriormente grazie alle diverse tonalità presenti in ciascun gomitolo.

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Il cotone va bene solo in estate?

Qui mi preme sfatare un vero e proprio mito: siamo sempre state abituate ad attribuire alle stagioni calde il cotone, mentre per quelle fredde è più indicata la lana.

In realtà, devi sapere che esiste il cosiddetto “cotone caldo”, ad oggi molto impiegato anche nel mondo della moda, per esempio per produrre dei pigiami che ad una prima occhiata potrebbero sembrarti troppo leggeri per l’inverno.

Ma si tratta solo di una nostra percezione, perché questo tipo di cotone viene ottenuto da una lavorazione particolare che alla fine crea tantissime microcamere nel tessuto, capaci di intrappolare il calore e creare un cuscinetto termico.

Nel nostro shop puoi trovarlo nel filato Flauto di Silke, dove la fibra è stata soffiata all’interno di un tubo in acrilico, dando un aspetto del tutto simile alla lana; o ancora, abbiamo il Decapé Color, più indicato per i bambini perché costituito dal cotone pima, di qualità superiore.

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Ora che conosci tutte queste sfaccettature del cotone, non ti resta che scegliere il filato più adatto al tuo prossimo progetto!

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Alla prossima,

Julia Volta - blogger, articolista ed editor freelance, con la passione per la scrittura e la lettura fin dall'infanzia. Hai bisogno di qualcuno che scriva gli articoli per te? O di una correzione prima di pubblicare? Contattami all'indirizzo julia.illibroritrovato@gmail.com. Il primo articolo di prova fino a 1000 parole è gratuito!

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